Antonioli Stylelab

06 November 2010


Scegliere dei look nel negozio Antonioli è veramente difficile vista l'ampiezza delle proposte, ci si trova realmente in imbarazzo e mi spingerei fino al punto di dire che si è assaliti da una forma leggera della sindrome di Stendhal.

Choosing the right looks at Antonioli's store is quite upsetting, there are so many interesting proposals, you are spoilt for choice among all that clothes. Let me say you might suffer by a mild Stendhal' syndrome.



Interview - Claudio Antonioli



Venerdì mi è stata offerta la possibilità di fare un'intervista esclusiva a Claudio Antonioli, un nome che a Milano è sinonimo di stile, capacità imprenditoriale e tanta voglia di mettersi in gioco, affrontare sfide e vincerle.
Qui di seguito alcuni stralci della "chiacchierata" fatta con lui nel suo meraviglioso negozio di via P. Paoli 1:

On Friday I've been offered the possibility to conduct an interview with Claudio Antonioli, a name that in Milan is a synonimus of style, entrepreneurial capacity and willingness to face and win new challenges.

Here to follow, some parts of the chat I had with him in his awesome store in via P. Paoli 1

- Quali sono le motivazioni che l'hanno spinta ad intraprendere questa attività ?
Non ci sono delle reali motivazioni che mi hanno spinto ad aprire il negozio di Milano e successivamente quello di Torino; l'amore per la moda è scritto nel mio dna, a questo si è aggiunto il mio desiderio di riempire dei luoghi, degli spazi, che ho scelto perché mi creavano emozioni. Il negozio di Milano è stato realizzato dove prima sorgeva un vecchio cinema muto, il secondo negozio di Torino è stato voluto perché amo questa città, la sua allure, l'eleganza dei suoi abitanti.

- Ritiene di aver conseguito obiettivi che si era posto all'inizio di questa sua "avventura" ?
Gli obiettivi che mi spingono a fare questo lavoro si potrebbero definire "obiettivi di soddisfazione", non guardo tanto al raggiungimento di traguardi di ordine economico, ma metto al primo posto: il piacere di svolgere questo lavoro al meglio e le inevitabili soddisfazioni che ne conseguono.

- Quali criteri adotta per scegliere gli stilisti ed i capi di abbigliamento che propone poi ai suoi clienti ?
Alla base dei miei criteri di scelta c'è un'istinto che mi porta a selezionare i capi (e gli stilisti di conseguenza) che sappiano generare in chi li sceglie emozioni e il desiderio di crearsi uno stile proprio che sia il riflesso della loro personalità e del loro modo di essere. Le mie scelte, senza trascurare del tutto gli utili, sono dettate dal desiderio di fare della ricerca e di proporre proposte uniche ed alternative. Internet, che ritengo il più importante mezzo di comunicazione e confronto, mi permette di visionare tutte le sfilate alle quali per motivi logistici non riesco a partecipare, inoltre spesso vengo contattato direttamente dai designer
(talvolta addirittura in fase di preparazione di una collezione), che mi sottopongono i loro progetti con largo anticipo.

- Quali sono per lei gli stilisti attualmente più degni di attenzione ?
Attualmente i trend della moda non si ispirano più a linee guida ben definite, ma guardano direttamente ai designer. Il vero trend nasce e si sviluppa attorno ad un designer, alle sue idee ed al suo gruppo di lavoro. Rick Owens è riuscito a sposare i risultati commerciali con dei progetti veramente validi, ottenendo degli ottimi risultati e noi non possiamo che esserne fieri, visto che abbiamo creduto in lui e siamo suoi partner nella distribuzione. Altri stilisti degni di attenzione sono: Gareth Pugh e Rad Hourani che a mio avviso faranno strada e sapranno farsi apprezzare dal mondo della moda.

- Tracci un identikit del cliente Antonioli
Il cliente Antonioli, è una persona libera da schemi fissi, che non ha come obiettivo di esibire un marchio, un'etichetta, bensì di vestire esprimendo nel contempo i concetti base che caratterizzano il proprio stile di vita e lo accomunano alle linee distintive di un brand.

- Che cosa pensa del fenomeno dei "fashion bloggers" ?
Ritengo che questo fenomeno sia molto positivo e che faccia parte dell'evoluzione di un mondo importante, quale quello della comunicazione. Anche qui c'è da fare un distinguo fra il fashion blogger che è motivato da amore per tutto ciò che fa e colui che anche in questo "lavoro" mette al primo posto interessi di carriera, più che emozionali, e che pertanto io reputo lontano da me e dal mio modo di essere.

- Quali sono i suoi obiettivi futuri ?
Se mi verranno proposti dei progetti interessanti, anche se sono oberato dal lavoro, conoscendomi so già che li prenderò in considerazione e mi ci butterò con la passione che mi contraddistingue.

Grazie Claudio per la tua disponibilità e perché dalle tue parole traspare un amore per tutto ciò che fai e questo è un grande insegnamento per tutti i giovani (me compresa) che hanno dei progetti e dei sogni e che vogliono realizzarli senza tradire se stessi.